Dipendenza da Internet

Dipendenza da InternetInternet, da grande opportunità, da risposta a molteplici bisogni positivi dell’uomo, può spesso diventare un vero e proprio strumento di dipendenza. Si parte, come spesso accade, da una serie di disturbi del comportamento dovuti ad un incremento esponenziale nell’utilizzo di questa tecnologia. Questi disturbi riguardano principalmente la sfera sociale fortemente compromessa dall’assorbimento totale alla sfera virtuale. Il fattore dell’anonimato inoltre, garantisce una protezione non solo per esprimere la propria normalità, ma anche per dar sfogo alle proprie patologie. La dipendenza da internet è stata studiata a fondo dallo psichiatra Ivan Goldberg che, per primo, ne diede una vera e propria definizione nel 1995: Internet Addiction Disorder.

Sviluppando questa prima definizione che si basava principalmente su quello che all’interno del DSM-IV viene scritto a proposito della dipendenza da sostanze, si è fatto strada un secondo filone interpretativo che avvicina questo disturbo a quelli che riguardano il controllo degli impulsi.

Per questo motivo Davis nel 1999 propose una visione cognitivo-comportamentale, sottolineando come siano cognizioni, cioè pensieri, ad intensificare o a mantenere il disturbo.

Secondo questa visione possiamo distinguere “utilizzatori problematici” in due categorie:

  1. SPIU – uso di Internet patologico specifico ( uso di internet che rafforza l’intensità di una dipendenza già esistente, ad es. gioco d’azzardo o pornografia);
  2. GPIU – uso di Internet patologico generalizzato , ad es. chat, download, surfing, etc. Complessivamente l’uso problematico di Internet si caratterizza per l’impossibilità da parte dell’individuo di avere il controllo su questa attività, il soggetto sperimenta un aumento di arousal (intensità dell’attivazione fisiologica e comportamentale dell’organismo) prima di un azione, accendere il pc, e successivamente un senso di sollievo o piacere al compimento del comportamento.

Esistono inoltre anche delle sottocategorie dell’Internet Addiction Disorder:

  • Cybersex addiction: E’ uno dei disturbi più diffusi tra coloro che presentano una dipendenza da Internet. Questa dipendenza è facilitata da alcune caratteristiche peculiari della realtà virtuale (modello ACE); anonimato ( l’utente è libero di esprimersi liberamente), convenienza ( disponibilità di siti e chat room a contenuto pornografico di facile raggiungimento), evasione ( fuga mentale dai problemi quotidiani come rinforzo, più della gratificazione sessuale, a proseguire la pratica).
  • Cyber relational addiction: ossia la dipendenza da relazioni virtuali, può definirsi come il bisogno di instaurare relazioni amicali o amorose con persone incontrate online. Progressivamente le relazioni virtuali divengono più importanti di quelle reali ed il soggetto si isola, vivendo in un mondo parallelo, popolato da persone idealizzate. Anche in questo tipo di dipendenza gioca un ruolo fondamentale l’anonimato, che permette di presentarsi agli altri con un identità del tutto inventata, definita solo dallo pseudonimo con cui ci si presenta.
  • Net compulsion: la rete è un mezzo attraverso il quale si possono mettere in atto tipici comportamenti compulsivi i quali hanno in comune, il rischio ed il raggiungimento di un immediata eccitazione (es. gioco d’azzardo, aste online, commercio in rete).
  • Information overload: Questo termine, tradotto in sovraccarico cognitivo, si riferisce al bisogno di reperire informazioni. La navigazione sui siti web offre un ottima opportunità per soddisfare questi bisogni. Si ha la sensazione che essere in possesso di quanto più materiale informativo possibile sia un modo per prendere meglio decisioni e per acquisire un prestigio sociale  maggiore. Il problema è che un sovraccarico di informazioni impedisce un buon uso di esse e non c’è modo di trarre beneficio da tale attività.
  • Computer addiction: si riferisce alla pratica di giochi interattivi virtuali (MUD’s), nei quali i partecipanti giocano contemporaneamente ed interagiscono tra loro.

Esiste un trattamento utile della dipendenza da internet? 

Possono essere intrapresi percorsi terapeutici differenti, in relazione alle esigenze e alle predisposizioni individuali:

  • Gruppi di auto-aiuto
  • Counseling terapeutico: favorisce la consapevolezza delle motivazioni che stanno alla base del proprio comportamento verso la rete e può fornire un sostegno nel percorso al cambiamento.
  • Psicoterapia individuale: indicata quando la Dipendenza da Internet sia accompagnata da una patologia pregressa. Si ritiene che la terapia cognitivo-comportamentale sia la più appropriata in quanto aiuta il soggetto ad identificare il problema, a risolverlo ed a sviluppare strategie utili per evitare la ricaduta.