Categoria: Psicologia

ANSIA E PAURA: differenze e similitudini

Paura ed ansia sono emozioni molto simili, non sempre distinguibili. Ciò che le accomuna è la percezione di un pericolo imminente e l’emozione esperita sarà tanto più intensa quanto più sarà grande il presunto pericolo; di conseguenza ci sarà una reazione somatica che è una reazione di allarme del corpo che mette l’organismo nelle condizioni migliori per combattere o fuggire e dunque opporsi al pericolo che percepisce.
LEGGI ANCORA

Disturbo ossessivo compulsivo: definizione e sintomi

 

Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è caratterizzato da due manifestazioni sintomatologiche principali: le ossessioni e le compulsioni . Le ossessioni sono idee, pensieri, impulsi o immagini ricorrenti, persistenti e angosciosi, vissuti come intrusivi e inappropriati, che causano ansia o disagio marcati, diversi dalle semplici eccessive preoccupazioni per gli eventi della vita reale; la persona riconosce che tali pensieri, impulsi o immagini sono un prodotto della propria mente e tenta di ignorarli, sopprimerli o neutralizzarli con altri pensieri o azioni. Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi o azioni mentali che la persona deve obbligatoriamente mettere in atto in risposta a un’ossessione, seguendo regole rigide, allo scopo di prevenire o ridurre il disagio o alcuni eventi o situazioni temuti; i comportamenti o le azioni mentali sono eccessivi o non sono collegati in modo realistico a ciò che devono neutralizzare o prevenire.

LEGGI ANCORA

Problemi coniugali: il potere dei pensieri

Spesso i problemi coniugali sono dovuti ad una cattiva comunicazione che porta a malintesi e fraintendimenti. Per evitarli basterebbe capire che spesso interpretiamo in modo errato i comportamenti del partner e ne esageriamo il significato, creandoci un’immagine negativa dell’altro, che alimenta la rabbia.
LEGGI ANCORA

Winter depression: che cos’è la depressione invernale?

Proviamo ad immaginare una scena che si ripete immutata nei giorni invernali e che dovrà protrarsi nei prossimi mesi: la sveglia suona e fuori è freddo, la sveglia suona e a volte fuori piove, diluvia. La voglia di scendere dal letto è nulla. E doversi vestire in pieno inverno aggiungendo strati su strati non aiuta. Sono immagini di ordinaria tristezza da maltempo e l’umore si fa sempre più nero.  Si tratta di uno stato di malessere che accomuna molte persone e questo perché il meteo ha effetti inequivocabili sull’umore.
LEGGI ANCORA

AUTOSTIMA: che cos’è e come si rafforza

L’autostima può essere definita come la valutazione che il soggetto ha di sé e della qualità nelle relazioni con gli altri: come sono? Sono adeguata, degna, amabile? Sono capace, piacevole, competente? E in che misura? Più o meno di altri? Quali sono i miei punti deboli e quali quelli forti? Questi ed altri interrogativi sono contenuti costantemente nei nostri pensieri e tutto quello che ci capita ha per noi una valenza autovalutativa in senso positivo o negativo.
LEGGI ANCORA

Insegnante-alunno: l’importanza di una buona relazione

La figura dell’insegnante è una figura complessa, racchiude in sé una serie di sfaccettature che spesso pongono l’accento soprattutto  sulla preparazione, sulle competenze, e su tutta una serie di riferimenti teorici che riguardano la sua formazione. I genitori si informano sugli insegnanti dei propri figli e la frase che viene utilizzata più spesso a riguardo è “sì, è un’insegnante preparato”. Titoli di studio, corsi di aggiornamento, ore dedicate a ideare progetti innovativi, capacità di padroneggiare diverse strategie didattiche, tutto questo fa indubbiamente di un docente un buon docente.
LEGGI ANCORA

BAMBINI: l’importanza della comunicazione

Come ho spiegato in un mio precedente articolo, l’assertività è la capacità di affermare in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni, senza prevaricare né essere prevaricati, con l’obiettivo di creare rapporti interpersonali positivi basati sulla fiducia reciproca e sulla collaborazione, imparando ad affrontare anche le situazioni problematiche (per approfondimenti>Dott. Alessandro Centini – ASSERTIVITA’: saper comunicare efficacemente).
LEGGI ANCORA

ASSERTIVITA’: saper comunicare efficacemente

passivo-assertivo-aggressivo

L’assertività è la capacità di affermare in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni, senza prevaricare né essere prevaricati, con l’obiettivo di creare rapporti interpersonali positivi basati sulla fiducia reciproca e sulla collaborazione, imparando ad affrontare anche le situazioni problematiche. La persona assertiva è capace di riconoscere i propri diritti, ma anche quelli altrui, quindi sa ascoltare un punto di vista diverso dal suo e sa esprimere eventualmente il suo disaccordo mantenendo sempre il rispetto dell’altro. Lo strumento principale per affrontare e gestire i conflitti interpersonali è la negoziazione.
LEGGI ANCORA

BULLISMO: analisi di un fenomeno dilagante

bullismo

Il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l’atto in questione come bersagli facili e/o incapaci di difendersi. È da distinguere da uno sporadico atto di vandalismo in quanto innanzitutto si reitera nel tempo e poi è rivolto ad una vittima non casuale ma designata secondo certi parametri, che possono essere fragilità fisica o psicologica, caratteristiche fisiche, caratteriali, condizioni di salute, appartenenza etnica, sessualità.
LEGGI ANCORA

Manicomi criminali: cosa è cambiato?

manicomio

A 40 anni dalla chiusura dei manicomi criminali grazie alla legge 180 dello psichiatra Franco Basaglia, sono ancora molte le criticità e le difficoltà sia per le persone con problemi psichici sia per gli addetti ai lavori (psichiatri, psicologi, infermieri etc…). Prima di questa legge era in vigore una legge del 1904, emanata sotto il governo Giolitti, con la quale potevano essere internate nei manicomi, in modo obbligatorio, tutte quelle persone che si ritenessero avere un’alienazione mentale di qualsiasi genere. In questo modo, di fatto, si poteva avere un controllo sociale dei cosiddetti “devianti”, di cui potevano far parte delinquenti, alcolisti, disabili, prostitute, omosessuali e malati di mente. In pratica tutti quelli che venivano considerati i reietti della società. Spesso il ricovero diventava a vita e gli internati perdevano tutti i loro diritti civili. Una delle pratiche più utilizzate era quella dell’elettroshock (sperimentata per la prima volta dal medico italiano Cerletti), perché naturalmente l’obiettivo di queste strutture non era di rieducazione, ma di repressione e isolamento. Quindi si entrava molto facilmente in manicomio, ma difficilmente se ne usciva vivi. Poi nell’epoca fascista il numero di internati aumenterà di un terzo (si arriverà a quasi 100mila internati) perché oltre a tutti i reietti della società si aggiungeranno i dissidenti e gli oppositori del regime.
LEGGI ANCORA